lunedì 28 febbraio 2011

Nichi Vendola

Era da tempo che avevo la curiosità di sentire dal vivo un suo comizio. Si racconta di lui come l'unico politico capace dal palco di parlare alla gente con chiarezza ed efficacia.
 Così venerdì ho chiesto alla mia amica Laura se le andava di andarci insieme, visto che tempo fa mi aveva sorpreso dicendomi: "Vendola non mi convince perchè è troppo uguale a Berlusconi". A me sembra che siano propio l'uno il contrario dell'altro. Poi appena posso con Laura voglio approfondirlo il suo pensiero. Comunque non è venuta, già mi aveva dimostrato di non avere poi tutto questo desiderio, ma ieri mattina ha dovuto fare altro e ci sono andato da solo.
 Il teatro tenda a strisce strapieno, gente fino a fuori che lo seguiva sui video, un pubblico misto, di tutte le età, con una piccola preferenza allo stile degli anni settanta, un po' festa dell'Unità di Reggio Emilia di qualche anno fa.
 Il Governatore parla a braccio per un paio d'ore senza fermarsi mai, suda e si asciuga, è interrotto continuamente dai numerosi applausi, commuove la gente e si commuove lui stesso quando dice gridando a proposito della paura che ha questo Governo nei confronti profughi dalla Libia: "barbari! non c'è senso della politica, se non c'è l'abbraccio di chi fugge dalla fame, dalla guerra e dalla persecuzione, barbari! amici dei dittatori e dei mafiosi!".
 Dice a chi ha ipotizzato una grande coalizione anche con Futuro e Libertà: "che una volta fatte le riforme in Parlamento sulla legge elettorale, il conflitto di interessi e il pluralismo del sistema informativo, fine della storia! ognuno per la sua strada!"
 Dal palco parla espressamente a Bersani, a cui chiede:  "possibile, che alzare lo sguardo verso un orizzonte più ampio significhi dedicarsi alla poesia?".
 Continua, dicendo che anni di tv berlusconiane e crisi della scuola hanno contribuito a creare una generazione narcotizzata dal trash e dalla pornocrazia.
 E fa ridere quando parla della sua foto su una spiaggia per nudisti trent'anni fa, apparsa su Il giornale, che erano stati oscurati i punti intimi, esattamente come faceva la censura della chiesa nel 600.
 Emoziona continuamente, arriva al cuore della gente, passando per la pancia. Ha i toni del leader anni settanta, sa quando alzare la voce, ripetere più volte la stessa frase, sbattere il pugno sul leggio o far volare i fogli con gli appunti in aria. 
 Continua citando, Gesù, Gramsci, Pasolini e anche Battiato, quando cita La cura, "perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te", parlando dell'Italia. 
 Parla di infanzia, pensionati, lavoro e che se si continua ad indebolire il sindacato si impigriscono anche le aziende.
 Non parla quasi mai di gay e diversità, a parte un momento quando urla a  Berlusconi: "bigotto per motivi elettorali!, che se avesse un figlio gay, quale dolore gli darebbe". Sa già, come Obama lo sapeva con i neri d'America, che non deve parlare ai gay, non si deve fossilizzare, quelle preferenze già ce l'ha, parla al Paese.
 Non sono discorsi  nuovissimi, ha espresso concetti che ogni persona di buon senso può affrontare, quello che tocca sono la poetica e la passione con cui li esprime, ha la forza non del convincimento, ma della verità che sta nella speranza.
 Anche a me, nonostante i miei dubbi sui politici, più volte mi fa venire gli occhi lucidi, la pelle d'oca e più volte mi fa sperare. 
 Non che lui sia per forza il Pifferaio Magico, ma è eccellente padrone, maestro dello strumento e della partitura musicale.
 Ora io non dico che il Governatore cambierà l'Italia ma ha il temperamento di chi te lo fa credere. 
 Credo che il vero cambiamento lo possano realizzare le persone comuni e non solo un politico. Ognuno di noi deve scegliere quale parte vuole fare insieme ad un leader. 
 E' stato una bella emozione ieri mattina cara Laura.

 Editing a cura della mia ex fidanzata.

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