martedì 22 febbraio 2011

Pio Albergo Trivulzio

Il Pio Albergo Trivulzio perde il pelo ma non il vizio.
 Già nel 1992 diede inizio, con l'allora presidente Mario Chiesa, a quello che fu il processo che doveva cambiare l'Italia, tanto che portò allo scioglimento e la sparizione di importanti partiti politici (tangentopoli).
 Oggi veniamo a sapere che questo ente pubblico concedeva alloggi di prestigio ad amici di amici, invece che a bisognosi.
 Il problema non è il Pio Albergo, ma noi. 
 Gli italiani fin da quando siamo nella pancia di nostra madre, respiriamo e ci nutriamo di parole come, assistenzialismo, raccomandazione, clientelismo. Tutto ciò perché non ci sentiamo mai garantiti o forse pretendiamo troppe garanzie.
 Mi diceva l'estate scorsa un mio conoscente che lavora in qualche ufficio dell'Alitalia, che il 70% dei frequentatori delle salette vip negli aereoporti (sì non ci piace, ma così si chiamano),  non sono viaggiatori frequenti, ma amici di amici che in qualche modo sono riusciti ad ottenere una qualche tessera. Questo è assai indicativo per riflettere: io mi faccio raccomandare così una volta ogni due anni che prenderò l'aereo, avrò comodamente accesso ad una sala, con un nome volgarissimo e tutti quelli che incontrerò mi crederanno un uomo d'affari o altro.  
 E così per tutto il resto: andiamo negli ospedali se conosciamo qualcuno che ci lavora, a teatro solo se ci invitano (poi abbiamo il coraggio di parlare di tagli all'ente teatrale italiano che noi stesso abbiamo contribuito a far fallire), ci facciamo raccomandare all'asilo nido più vicino a casa, togliendo il posto a chi non si fa raccomandare. Anche per avere comodamente in affitto un appartamento da un ente, che non ci manderà mai via e farà per noi un prezzo al di sotto di quello di mercato. E pure per l'idraulico o il nuovo ristorante, come? dicendo a colui che ce ne ha parlato: che lo chiami tu per cortesia?
 Ormai non ci accorgiamo neanche più dei vantaggi che otteniamo dal nostro normale comportamento, non ci facciamo più caso, ci rendiamo semplicemente la vita più scorrevole. Non è che siano reati gravi, ma aiutini per farci vivere comodi.
 Quindi non diamo la colpa sempre agli altri. Gli inquilini del Pio Albergo Trivulzio ad un amico dell'amico l'avranno fatta una "telefonatina" prima di andare a discutere le vantaggiose  condizioni contrattuali. Se lo sono mai chiesti, se per quegli immobili non c'era una lista d'attesa?

Nessun commento:

Posta un commento